sabato 31 ottobre 2009

I disastri di Impregilo nel mondo

Ghiacciaio islandese del Vatnajökull; siamo alle pendici. L’altopiano del Kárahnjúkar, quasi inesplorato fino al 2000, ospita un canyon che potrebbe essere definito l’ottava meraviglia del mondo. Se il più famoso Grand Canyon d’America deve la sua maestosità al vestito rosso uniforme che gli conferisce la roccia del deserto dell’Arizona, il Kárahnjúkar ti lascia senza fiato per la sua sorprendente varietà di forme e colori. Provate ad immaginare scarpate di roccia lavica che variano dal rosso acceso al grigio scuro del basalto; provate ad immaginare il fianco della gola ora a strapiombo verticale, ora a gradini, ora a pilastri; la formazione rocciosa ora continua, ora fratturata; il corso del fiume che ora si mostra placido, ora regala una sequenze di cascate; sullo sfondo del cielo pulito ed imbronciato d’Islanda, il canyon solca l’altopiano ricoperto di una prateria nordica verdeggiante e di un tappeto di fiori primaverili.
Per completare il quadro, pensate questo luogo abitato da oche dalle zampe rosa, renne, volpi artiche, cigni trombettieri, gufi delle nevi. Infine, gustate la vista del posto dal vero sul sito www.inca.is/show.
Godetevi lo spettacolo finché siete in tempo, perché sta scomparendo a forza di cariche di dinamite e di un graduale allagamento. Sta prendendo il suo posto l’invaso di una centrale idroelettrica che altererà l’ecosistema di un territorio di 3000 kmq (quanto una media provincia italiana) per alimentare il più grande impianto di produzione di alluminio d’Europa, proprietà della multinazionale Alcoa.
Ovviamente, non sono finora valsi a fermare il progetto del governo né la forte resistenza dei cittadini islandesi che non ricevono ritorni di occupazione e sviluppo (la manodopera a basso costo è straniera), né la bocciatura dell’Agenzia nazionale per la Pianificazione del Territorio. Ostacoli tecnici si sono presentati invece nel 2007, quando l’Azienda nazionale per l’Energia ha cominciato le prove di riempimento dell’invaso e contemporaneamente si sono attivate manifestazioni sismiche e vulcaniche; perciò il livello del lago ad ottobre non arrivava neppure a sfiorare le condotte forzate, rendendo ancora inutilizzabile l’impianto, mentre a dicembre un simposio di geologi preannunciava un’intensa fase vulcanica.
Se volete, sul sito prima menzionato, potete esprimere il vostro dissenso a questo progetto, a cui si prevede di far seguire analoghi sbarramenti ai principali fiumi islandesi.
Realizza l’opera la multinazionale Impregilo, primo gruppo italiano di ingegneria e general contracting, attivo in tutti i continenti nei settori delle costruzioni, degli impianti e delle concessioni (dighe, autostrade, aeroporti, ferrovie, metropolitane, ospedali, trattamento acque e rifiuti).
Un’altra opera compiuta negli ultimi anni da Impregilo è il Tunnel di 5 km scavato sotto l’Alto de Boqueron in Colombia, destinato a ridurre di soli 22 km la distanza tra la capitale Medellin e Santa Fé. L’opera ha causato un forte indebitamento estero delle autorità pubbliche e la chiusura dei programmi innovativi a favore delle categorie di cittadini più disagiate (indigenti, bambini di strada, ecc.) a cui peraltro non offre occupazione. Anzi, la popolazione rurale confinante con l’infrastruttura, in qualità di presunta beneficiaria, ha subito prima una tassazione aggiuntiva, poi l’evacuazione. Infatti le attività di scavo e sbancamento hanno prodotto frane di colline, crolli di abitazioni, disboscamenti e mutazione del regime delle acque. I tecnici dell’Università di Medellin ne attribuiscono le cause alle modalità di lavoro adottate. Il progetto non sembra accompagnato da adeguati studi geologici, valutazioni d’impatto e stime di costo corrette. Le cave dei materiali e le discariche di inerti sono state ubicate tenendo conto della convenienza e della comodità delle ditte subappaltanti, non di criteri di stabilità dei versanti e di pianificazione del territorio.
A leggere la ricostruzione della vicenda (fatta in 36 pagine da Antonio Mazzeo, italiano impegnato nella cooperazione internazionale), si delinea un quadro tanto inquietante quanto circostanziato e documentato e si comprende come la realizzazione del tunnel alimenti la voracità della borghesia e dei politici locali, gli interessi stranieri e le condizioni di povertà su cui alligna la criminalità colombiana, autrice di massacri e sparizioni.
Con copioni simili, di pessima responsabilità socio-ambientale, Impregilo figura nella realizzazione di grandi progetti, spesso sovradimensionati, sostenuti dalla Banca Mondiale e dalla finanza internazionale, che indebitano il Sud del Mondo e lo condannano al sottosviluppo. Le dighe realizzate in Guatemala, Nigeria, Turchia, Nepal, Lesotho, Argentina hanno destato scandalo per la cattiva progettazione o per lo sfruttamento intensivo della manodopera, l’assenza di condizioni di sicurezza, le devastazioni ambientali, i fenomeni di corruzione internazionale. In particolare, la diga di Chixoy in Guatemala, definita dalla “Campagna per la Riforma della Banca Mondiale” un debito ecologico dell’Italia nei confronti del paese centro-americano, servì a garantire vantaggi economici agli USA e a rafforzare il governo militare guatemalteco che non esitò a reprimere la protesta degli indigeni con il sangue di 400 persone.
Anche in Italia l’Impregilo si è specializzata nell’aggiudicarsi opere faraoniche dalle ricadute assai controverse sui beni economici, ambientali e culturali, come: il ‘Mose’ di Venezia, il Ponte sullo Stretto, il parcheggio sotterraneo del Gianicolo, il progetto di trasformazione urbanistica del porto e del centro storico di Sorrento, gli impianti di trattamento di rifiuti in Campania.
In questa regione, il Commissariato di Governo consentì alla FIBE-Impregilo la scelta dell’ubicazione dell’impianto di termodistruzione di Acerra, in base a criteri di propria convenienza, e consentì l’adozione di una tecnologia obsoleta per lo stesso, in deroga alle competenze di pianificazione territoriale e di valutazione ambientale proprie dell’ente pubblico. Inoltre gli impianti di produzione di CDR, in violazione dei requisiti contrattuali, si limitano a separare i rifiuti in due flussi identici e ad imballarli. Per questo motivo si ha una fame di siti di stoccaggio a tempo indeterminato per ecoballe inidonee ad essere bruciate ed una fame di discariche per la frazione organica non correttamente trattata. La cattiva individuazione e gestione di tali siti e discariche, da parte del Commissariato, genera di frequente il sequestro dei siti stessi da parte della magistratura e la contestazione dei cittadini, alimentando l’emergenza per i rifiuti che si accumulano nelle strade.
Secondo i magistrati partenopei, che hanno disposto il sequestro di 750 milioni di euro delle aziende controllate da Impregilo, “…il comportamento delle società non appariva lineare in quanto, pur essendo consapevoli fin dall'inizio che lo smaltimento dei rifiuti non avrebbe potuto funzionare, hanno fatto di tutto per dissimulare tale situazione…”.
In conclusione è importante evidenziare che convergono nella multinazionale Impregilo gli interessi di imprese centrali dell’economia italiana; il gruppo FIAT, importanti società di costruzioni, gestori di autostrade e di trafori, gruppi bancari e assicurativi tra i più noti figurano nel tempo come azionisti della società e ai vertici della stessa inseriscono propri dirigenti (come i fratelli Romiti). Sul gruppo potrebbero lanciare un’offerta d’acquisto nei prossimi mesi Benetton, la finanziaria Gavio e l’immobiliare Ligresti, riunite nella società Igli.


Di Andrea Saccardo, «Bollettino delle Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia», dicembre-febbraio 2008

Per riferimenti e approfondimenti:
http://www.inca.is/show/; http://www.percorsietnici.net; www.impregilo.it; http://terrelibere.org/index.php?x=completa&riga=35 ;
http://www.90est.it/karahnjukar.html; http://www.90est.it/bomben.html; http://www.islanda.it/modules.php?name=News&file=print&sid=686;
http://www.savingiceland.org/
http://www.panagea.eu/web/index.php?option=com_content&task=view&id=86&Itemid=2>%20&task=view&id=86&Itemid=2
http://archivio.carta.org/rivista/settimanale/2003/39/39Fulignoli.htm;
http://www.pmli.it/milleaffariitaliamondogruppoimpregilo.htm;
http://www.verdinrete.it/sorrento/impregil.htm.

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